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Sanità
Rimedi vegetali per punture di insetti
di Paola La Nave
A tutti può accadere, in particolare in estate, di essere punti da api, vespe o calabroni, con conseguenze più o meno fastidiose, a volte molto pericolose, se non persino drammatiche.

Infatti, se la puntura può essere dolorosa per l'azione puramente meccanica del pungiglione, il pericolo vero e proprio è rappresentato dalle piccolissime quantità delle potenti sostanze tossiche inoculate con la puntura stessa.

Il veleno viene secreto da particolari ghiandole, situate in prossimità della base del pungiglione che, in special modo nell'ape, si trovano in stretta connessione con esso.

I sintomi causati dalla puntura di un Imenottero sono di vario genere: vanno dalla banale infiammazione locale, che si manifesta con tumefazione dolorosa ed arrossamento della parte punta, ad un processo più generalizzato che coinvolge tutto l'organismo, con affanno, dolori addominali, accelerazione del battito cardiaco, convulsioni, cali di pressione con conseguenti collassi, per giungere, in casi fortunatamente rari, allo stato comatoso e poi alla morte.

Risulta evidente, quindi, che di fronte ad una di queste eventualità, bisogna agire subito localmente.

Se c'è la sicurezza che la puntura è di calabroni o vespe, si ha anche la sicurezza che il pungiglione è stato, quasi sempre, già estratto: ma qualora si abbia a che fare con la puntura di un'ape, bisogna localizzare l'aculeo e cercare di estrarlo con molta delicatezza, in modo da non sollecitare le piccole ghiandole del veleno né con schiacciamento, né con trazioni. E' bene poi applicare sulla parte dolente impacchi di permanganato di potassio o di ammoniaca diluita; se il gonfiore non scompare, è opportuno ricorrere ad un medico, il quale , esaminate le condizioni del paziente e valutata la sintomatologia, interverrà con i farmaci più adatti (in genere antistaminici o cortisonici).

Coloro che lavorano in orti, giardini o, peggio, nei frutteti si trovano maggiormente esposti alle punture di insetti, ed abbiamo visto quali possono essere le cure di natura chimica utili a minimizzare i danni causati dai pungiglioni di questi insetti.

Ma quando non esiste la possibilità (almeno immediata) di ricorrere ad un medico o di andare in farmacia, è utile conoscere un rimedio vegetale che serva da pronto soccorso: si tratta di un cataplasma di facile preparazione e di sicuro effetto.

IMPIASTRO DI MENTABisogna scegliere due sassi, uno piccolo e sferico e l'altro piatto e largo, ripulirli da ogni residuo di terreno e raccogliere una manciata di foglie di menta ( basilico, salvia, timo o lattuga avranno lo stesso effetto).

Dopo aver appoggiato le foglie sul sasso piatto, pestarle bene con il sasso piccolo, sino a ridurle in poltiglia.
Applicare questa semplice e rudimentale pomata sul punto dolente (e forse anche gonfio), massaggiando delicatamente.
Coprire il tutto con una foglia di gelso o di un qualunque albero da frutto (escluso il fico, perchè può irritare), oppure con una foglia di cavolo o di insalata.

Fasciare poi con un fazzoletto ed affrettarsi a raggiungere la più vicina farmacia per un controllo ed una cura più razionale.  
7/7/2014
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