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Sanità
Come combattere sovrappeso
e obesità dei piccoli
di Adriana  Carotenuto*
In Italia, più di 1 bambino su 3 tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo.  Inoltre, quasi 1 bambino su 2 abusa di Tv e videogiochi a scapito dell'attività fisica, che viene praticata adeguatamente solo da 1 bambino su 10.

Sono alcuni dei risultati principali che emergono da un indagine sulle abitudini alimentari e sull’attività fisica dei bambini delle scuole primarie (6-10 anni), coordinata dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto Superiore di Sanità.

In particolare, emerge che: l’11% dei bambini non fa colazione, il 28% la fa in maniera non adeguata, l’82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante, il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.

Gli stessi genitori non sempre hanno un quadro corretto della situazione ponderale del proprio figlio: tra le madri di bambini con sovrappeso o obesità, ben 4 su 10 non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto alla propria altezza.

E molti genitori sembrano sottovalutare la quantità di cibo assunta dai propri figli. 
Ecco alcuni consigli.

La prima colazione
È fondamentale: può essere a base di latte parzialmente scremato o yogurt, sempre accompagnati da fette biscottate o cereali o biscotti secchi o pane.
È consentito aggiungere un velo di marmellata al pane o accompagnare la colazione con un frutto o una spremuta.

Spuntini metà mattina e metà pomeriggio
Possono essere a base di un frutto fresco o un vasetto di yogurt o un pacchetto di crackers o una barretta ai cereali, anche al cioccolato.
Ogni giorno andrebbero consumati due-tre frutti, preferibilmente con la buccia, poiché questa apporta fibre e vitamine. Preferire la frutta fresca ai succhi di frutta, che sono più calorici e meno sazianti.

Legumi e pesce due volte la settimana
È importante che i legumi siano considerati come secondo piatto e non come contorno; quindi, sono da alternare con carne, pesce, salumi, formaggi e uova.
È una buona strategia preparare piatti unici a base di cereali e legumi (come riso e piselli, pasta e fagioli, pasta e ceci).
La carne, preferibilmente bianca andrebbe consumata con moderazione ed il pesce almeno due volte alla settimana.
Per garantire il corretto apporto di verdure ricche di vitamine, oligoelementi, fibre ed acqua, e spesso poco gradite dai più piccoli, vi consiglio di introdurle nei primi piatti ad esempio pasta e zucca o riso con gli spinaci con una spolverata di parmigiano reggiano. Vera alleata di una sana alimentazione è senza dubbio l’acqua: spronare i bimbi a bere è fondamentale, scegliendo acque oligominerali non troppo ricche di sodio.

Attenzione al sale
È il peggior nemico. Secondo l’OMS  si dovrebbe utilizzare al massimo 6,5mg di NaCL al giorno e cioè 1 cucchiaino di sale da cucina.
Ma basta soffermarsi sulla quantità di sale contenuta in una tipica “rosetta napoletana” e cioè poco meno di mezzo cucchiaino di sale per arrivare alla conclusione che se ne utilizza troppo. Per ridurne il consumo vi consiglio di moderare l’utilizzo di tutti quei prodotti utilissimi per condire, ma ricchi di sodio come i dadi, le salse e le conserve.
Rinunciare ad un po’ di sale non significa rendere meno appetibili le pietanze dei nostri bimbi, basterebbe infatti aggiungere un po’ di aromi come la cipolla, il basilico, aglio e prezzemolo.

Modalità di cottura del cibo
Si sottolinea l’importanza della modalità di cottura degli alimenti sempre a basse temperature come al forno o al vapore o fuoco lento e l’aggiunta di olio d’oliva a crudo.
Infatti i lipidi insaturi, contenuti nell’olio d’oliva, esposti alle alte temperature vanno incontro a fenomeni di perossidazione lipidica, liberando composti potenzialmente nocivi.


Tutto ciò descritto è fondamentale che venga accompagnato da un incremento dell’attività fisica, spronando i bambini a praticare sport preferibilmente di gruppo e incentivandoli a spostarsi a piedi o in bicicletta.
Affinchè tutto ciò possa realizzarsi è indispensabile il coinvolgimento di tutta la famiglia.

* Biologa Nutrizionista,
Dottore in Scienze della Nutrizione Umana
e Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari 


30/7/2014
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