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Cronaca
Il "progetto" Campi Flegrei
Intervista al Presidente del Parco Regionale Campi Flegrei, Francesco Escalona
di Nada Correale
Il PIT (Progetto Integrato Territoriale) per i Campi Flegrei è una delle strategie di sviluppo territoriale più importanti promosse dalla giunta regionale della Campania nei sei anni del POR 2000-2006

L’idea del progetto si fonda sulla strutturazione di un itinerario di visita architettonico, archeologico e paesaggistico fisicamente percorribile e di valenza internazionale, costituito  da alcuni principali e straordinari poli di visita, come Pozzuoli, Baia, Miseno, Monte di Procida, Cappella, Lago Fusaro, Cuma, lago d’Averno e Quarto, connessi da percorsi di varia natura. Il fine è lo sviluppo di un sistema turistico culturale ed ambientale strettamente collegato al grande patrimonio esistente. Si punta al ritorno dei “viaggiatori” nella terra di Virgilio e nel mito di Ulisse.

Il PIT mira:
• al restauro di un patrimonio unico al mondo per il quale si intende proporre il riconoscimento come patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’Unesco;
• a creare condizioni favorevoli per un turismo sostenibile e culturale
• alla realizzazione di eventi ed allo sviluppo di un adeguato marketing territoriale per i cittadini locali e i turisti;
• ad una efficace gestione nel tempo del patrimonio, creando le condizioni per la sua autosufficienza sia per quanto riguarda la tutela, sia in termini di partecipazione del privato ai costi della conservazione ;
• allo sviluppo di un sistema culturale, ricettivo, e produttivo strettamente collegato al grande patrimonio da studiare, tutelare e valorizzare nel tempo.

Con il Presidente Escalona parleremo del lavoro che è stato svolto per raggiungere i primi risultati del PIT e, allo stesso tempo, di come è stata coordinata  la gestione del Parco.

Con quale criterio ha lavorato in questi anni di presidenza al Parco Regionale Campi Flegrei?
Ho sempre cercato di mettere al centro il territorio, un territorio molto complesso in quanto i valori materiali e immateriali (quelli riferiti al miti) sono strettamente connessi.
Nel 2002 con un accordo di programma quadro tra la Regione ed il Ministero dei Beni Culturali si è andato a decidere la spina dorsale dell’intervento. I punti principali sui quali intervenire erano i restauri dei grandi monumenti nell’area Flegrea. Definimmo l’area come un insieme di punti-linea-superfice dove le superfici sono rappresentate dalle aree naturali, come i grandi crateri, i punti  dai monumenti più rappresentativi come il  castello di baia, la piscina mirabilis, ecc., distribuiti in modo sparso sul territorio, le linee invece sono i collegamenti tra i vari siti archeologici. Abbiamo quindi tentato di lavorare cercando di coordinare questi punti fondamentali e di renderli accessibili.
Oltre ai collegamenti di tipo stradale e ferroviario che sono ben disposti sul nostro territorio, è stato progettato, sulla base di percorsi già esistenti, un cammino di 64 Km di sentieri; la gran parte sono stati restaurati e raccontati come quello di Monte nuovo o la passeggiata intorno al lago d’Averno, la pista ciclabile al Fusaro, la passeggiata che da Miseno porta al sentiero degli uccelli,  le foreste di Licola e Cuma, la grotta di Cocceio, un antica grotta romana, che congiunge il lago d’Averno con Cuma. Il restauro della grotta non è stato completato a causa del ritrovamento di tre specie di pipistrelli inseriti nella lista rossa delle specie protette perché a rischio di estinzione nel mondo che ibernano e nidificano all’interno della grotta. I lavori saranno ripresi tenendo conto della protezione dell’habitat per i pipistrelli

Sono stati rispettati tutti gli obiettivi del PIT?
Si, gli obiettivi prefissati sono stati tutti rispettati ed il PIT Campi Flegrei insieme agli interventi sul parco sono stati il più grande progetto realizzato dalla Regione Campania in questi 4 anni per un totale di 240 milioni di euro.

Quali saranno i prossimi passi ?
Adesso bisogna continuare con i lavori di restauro ma soprattutto bisogna fare in modo che questo sistema entri in funzione. Finora abbiamo costruito le basi per un progetto ben più grande.
L’entrata in funzione progressiva di tutti “ i punti ”, il castello di Baia, Il Rione Terra, Il parco di Cuma, ecc. creano le condizioni per la nascita ed il consolidamento del distretto culturale dei Campi Flegrei; nel senso che tutto ciò che è stato fatto finora sono infrastrutture di base che servono come punto di partenza per far entrare in gioco il piccolo e il medio sistema imprenditoriale. Ciò che è importante adesso è lavorare per richiamare gente, turisti e viaggiatori organizzando le visite attentamente, stabilendo itinerari e inserendo guide turistiche. Deve essere un turismo che va accudito, ben ospitato e accolto con il sorriso perché è un turismo che investe molto e che quindi va rispettato ed inserito nell’atmosfera del mito.
Dunque il processo che si instaurerà nei prossimi anni sarà quello di vedere protagonisti gli imprenditori, ma anche le associazioni e le singole persone dovranno essere pronte ad accogliere il viaggiatore impegnato in uno “slow travel”, un viaggio lento, per il gusto di scoprire posti antichi ed unici come il nostro territorio, così complesso e ricco e che soltanto con una sosta più lunga può essere conosciuto ed apprezzato e non, certamente,  con il tipo di turismo “mordi e fuggi” che abbiamo in questo momento.

Come è stata fatta e come sarà fatta la comunicazione per i cittadini e per i turisti?
Sono stati distribuiti molti opuscoli sui progetti in corso. In questo momento si sta lavorando per la realizzazione di un agenda annuale con la segnalazione di tutti gli eventi organizzati sul territorio Flegreo in modo da avere un calendario ben organizzato e non dispersivo delle attività svolte. A breve sarà pronta l’agenda 2011 con tutti gli eventi programmati con mesi e mesi di anticipo.
Inoltre anche sul sito del parco: www.parcodeicampiflegrei.it è possibile trovare tutte le indicazioni per l’adesione agli eventi e le informazioni necessarie per la conoscenza e le visite alla zona  Flegrea.
Per una partecipazione più attiva è possibile iscriversi al forum on line.

Che tipo di eventi prevede per promuovere il territorio?
In primavera e in autunno esistono già da tempo molte iniziative culturali, ad esempio, “bussate alle porte degli inferi”, manifestazioni incentrate sulla conoscenza e valorizzazione del territorio per cittadini e turisti, come la presentazione di libri, concerti, iniziative sportive, esposizioni di prodotti tipici, che si svolgono nei luoghi del mito, all’Anfiteatro Flavio, al Monte Nuovo, al lago d’Averno.
Una nuova iniziativa partirà a settembre e si chiamerà Narratores; attori, narratori verranno chiamati a interpretare e raccontare storie accadute nei luoghi del mito e scritte nei grandi libri della letteratura.

Collaborate con le associazioni del territorio?
Il parco si appoggia molto alle associazioni della zona; sono di varia natura e seguono attivamente i progetti del parco e ne sono promotrici.  Tutte queste fanno capo ad un unica associazione: “ il dorso del delfino,” che fa un pò da coordinatore di tutte le altre riguardo alle esigenze di gestione del parco. 

Che tipo di ostacoli ha trovato in questi anni di gestione ?
Gli ostacoli più grandi che abbiamo incontrato vengono dalla complessità del sistema politico gestionale in quanto il territorio è situato in 4 comuni diversi, per cui spesso si andava incontro ad opinioni ed esigenze divergenti; inoltre essendo un territorio ricco di valori: storico-archeologici, geologici, mitologici, paesaggistici, letterari ed agricoli, ci sono molti enti che operano all’interno come le autorità di bacino, soprintendenza architettonica, soprintendenza archeologica, ente di bonifica ecc.
Ogni volta che si comincia ad operare in un’area entrano in gioco tutte le istituzioni interessate che naturalmente rallentano molto il lavoro.
Per contro da quando ci sono stati gli interventi del PIT del Parco ed una rivalutazione del territorio Flegreo la popolazione locale è più partecipe visto che è ormai realtà parte di un progetto realmente avviato, per cui l’area sta già cominciando ad essere un grande attrattore ambientale e culturale, ed è proprio questo il nucleo del grande lavoro che si sta facendo.

Concludiamo ringraziando il presidente Francesco Escalona per l’impegno dimostrato in questo progetto, sperando che questo mitologico viaggio nei Campi Flegrei sia presto possibile per i “viaggiatori” del mondo, e che per noi cittadini napoletani rappresenti una strada verso un maggiore sviluppo locale. 
Per il momento non sono ancora disponibili tutti gli elementi utili ad un’approfondita valutazione degli effetti che questa strategia di intervento ha prodotto, ma i risultati ottenuti sembrano prospettare, fin da ora, condizioni idonee alla nascita di un nuovo mercato del lavoro di notevole importanza ed efficacia per il territorio Flegreo.
16/4/2010
  
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