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La favola di Maradona
La sua storia a puntate - 16
di Mimmo Carratelli
Erano tempi democristiani, pibe. La vecchia volpe di via Crispi, l’Ingegnere, si mantiene lontano dalla politica, ma sa che ai politici deve rivolgersi per arrivare a te. Ha bisogno di danaro, Corradino, per acquistare Maradona. Ha bisogno delle banche. E un politico può smuovere le banche.
L’ex ardente sindacalista Vincenzo Scotti conta nella Dc, ne è il vicesegretario, e conta a Napoli perché è il sindaco della città. Corrado il furbacchione va a fare una capatina alla Festa dell’amicizia a Milano, meeting democristiano. E’ il 31 maggio. Scotti lo ascolta. Scotti è disponibile. Scotti dice: “Farò di tutto per assicurare Maradona al Napoli. Perché un giocatore così dovrebbe averlo soltanto l’Avvocato?”.
Campanilismo, orgoglio, pubblicità. Il sogno si muove. Scotti allerta le banche: il Banco di Roma, il Banco di Napoli, il Banco di Santo Spirito, il Monte dei Paschi di Siena. Qualcuno garantirà le fideiussione per il tuo ingaggio, Diego.
Ma c’è ancora Pierpaolo Marino a dare una mano. Il Napoli deve risolvere con l’Avellino le comproprietà di Diaz e Favero. Pierpaolo favorisce l’acquisto definitivo dei due giocatori all’Avellino. Il Napoli può contare su tre miliardi di lire. Vamos a ganar la Spagna.
Il Barça fa il furbo o non si fida del Napoli. E’ il giugno del 1984. Comincia un mese di voli Napoli-Barcellona, di trattative, di passi avanti e di passi indietro, di promesse e ripensamenti. Si inserisce il Racing di Parigi, appena promosso in serie A. Jean Luc Lagardere, giovane proprietario dell’industria automobilistica Matra, interessi editoriali e partecipazioni nelle industrie degli armamenti, vuole regalarti al club francese. Il Barcellona rifiuta.
Cyterszpiller viene a Napoli. Gita al largo di Capri sullo yacht del consigliere azzurro Dino Celentano con Ferlaino e Juliano. Il rapporto con la Maradona Producciones si rafforza.
Stringe il Napoli. Siamo in ballo e stiamo ballando, Diego. Tu sei in tournèe negli Stati Uniti col Barça e aspetti notizie. Fra tante chiacchiere, il Napoli è l’unico club che ha fatto un’offerta concreta per averti. Apprezzi. A New York dichiari: “Non vedo l’ora di arrivare a Napoli”. Col Barcellona hai proprio chiuso perché se ne andrà Menotti. E, d’altra parte, Boniperti ha detto di te: “Con quel fisico non potrà andare da nessuna parte”. Non andrai da nessuno parte perché verrai a Napoli, pibe. Grazie, Giampiero, per la via libera.
Comincia un tormento di cifre, postille, richieste, assicurazioni, contrarietà e ricuciture. Il Barcellona vuole darti via, ma ha paura della reazione dei tifosi. Si fa vivo l’Argentinos: “Attento, Napoli. Il Barcellona ci deve dare ancora un miliardo”.
Napoli è in ebollizione. Ormai è tutto alla luce del sole. Verrai al Napoli, Dieguito. C’è la trattativa. C’è Totonno testardo che non ti mollerà. C’è la volpe di via Crispi che sta lavorando con le banche.
Il Barcellona vuole subito un miliardo di lire in contanti. Una specie di caparra. Diffida della solvibilità del Napoli e Nunez fa il duro. Vuole la caparra e, contemporaneamente, le fideiussioni sulla cifra complessiva dei 7 milioni di dollari proposta da Juliano a Gaspart. Qui sta il problema, qui sta l’ostacolo, qui salta Ferlaino.
Il Barça definisce anche gli appannaggi per te: 800mila dollari l’anno per quattro anni più premi doppi per le partite fuori casa, il 25 per cento degli incassi delle amichevoli, la casa, due automobili, dieci biglietti aerei Italia-Argentina e ritorno. Ci gira la testa? Sì, ma è solo per averti.
Ci si mette di mezzo il dollaro che sale, continua a salire. Il costo dell’operazione si gonfia in pochi giorni di altri 280 milioni. Spiccioli, Diego, spiccioli. Non preoccuparti. Ti porteremo via da Barcellona.
Va avanti il braccio di ferro tra Ferlaino e Nunez.
Juliano si piazza stabilmente a Barcellona. E’ in cerca di una scorciatoia. E’ sveglio, la troverà.
Ferlaino ottiene dalla Banca della Provincia di Napoli l’invio di tre milioni di dollari al Barcellona, la prima rata. Replicano i catalani: vogliamo subito le fideiussioni per i restanti quattro milioni di dollari.
E’ una sofferenza. Ferlaino sbotta: “Con tutti questi soldi ci compreremmo tre ottimi giocatori”. Totonno Juliano finge di non sentire. Diventa incerto l’Ingegnere? Si preoccupa del grosso buco di bilancio? Il Barça chiede persino una fideiussione sui 500 milioni di interessi per la cifra del tuo trasferimento dilazionata nel tempo. Dai Paschi di Siena, dove ha un conto personale, Ferlaino ottiene una fideiussione sulla cifra.
Il 25 giugno pare che salti tutto. Come il Napoli aderisce alle richieste del Barcellona, i catalani ne avanzano altre. Ma c’è Juliano che non molla.

Continua

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25/6/2004
  
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