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A due passi dalla Juventus
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 19.04.3021)
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Il Napoli pareggia con l'Inter (1-1) allo Stadio Maradona e si tiene vicinissimo al quarto posto dove si è bloccata la Juventus battuta a Bergamo. Gli azzurri sono solo due punti sotto ai bianconeri.
L'Inter capolista con grande vantaggio sul Milan ha gradito il pareggio. Non ha fatto nulla per vincere. Ha atteso il Napoli per tutto il primo tempo, ha preso il gol (papera di Handanovic), ha acciuffato il pareggio nella ripresa, ma non ha insistito.
Il Napoli ha giocato un buon primo tempo con un pressing alto, Demme sempre nella metà campo interista ora su Eriksen, ora su Brozovic, per bloccare all'origine la manovra milanese, e Osimhen pronto a schermare i centrali nerazzurri.
Conte schierava un terzino (Darmian) sulla fascia dove temeva le combinazioni fra Di Lorenzo e Politano. Sulla destra, l'Inter sganciava Skriniar su Zielinski che giocava da seconda punta. L'Inter del primo tempo rinunciava ad attaccare tenendo arretrato Hakimi su Insigne.
Il Napoli della prima parte della gara ha attaccato in continuazione (59% di possesso-palla), sorretto da Fabian Ruiz regista volante a tutto campo, da Di Lorenzo in costante percussione sulla fascia destra, da Zielinski che lampeggava classe, da Insigne pronto a cucire il gioco e a puntare la difesa interista.
È parsa un'Inter apparecchiata per non perdere. Il Napoli ha tentato invece di forzare il match. Nonostante l'atteggiamento poco aggressivo, l'Inter colpiva due pali nel primo tempo (29' traversa di Lukaku da due passi, 38' palo dello stesso Lukaku). Tra i due pericoli corsi dalla porta azzurra, Insigne piazzava un cross basso che Handanovic non tratteneva e, pressato dal compagno De Vrij, spingeva in rete. Autogol (36') che dava molto coraggio al Napoli, ma non scuoteva l'Inter.
Era attento Koulibaly su Lukaku (nove duelli vinti, tre persi) e Manolas frenava Lautaro Martinez. In realtà, con gli esterni arretrati, Hakimi per frenare Insigne e Darmian per contenere le discese di Di Lorenzo, l'Inter risultava abbastanza frenata nella sua metà campo. Qualche lancio avventuroso dalle retrovie e i due legni colpiti in altrettante azioni confuse nell'area azzurra.
Funzionava il pressing alto di Demme e Fabian Ruiz tagliando continuamente il campo allarmava la formazione milanese. Ma, se vogliamo, nonostante il dominio territoriale del Napoli, l'Inter era più pericolosa nell'area di Meret di quanto lo fosse il Napoli nell'area di Handanovic. Notevoli i salvataggi, nei sedici metri azzurri, di Insigne (27') e Politano (44').
Il Napoli in attacco mancava di incisività nonostante il buon possesso-palla. La doppia linea difensiva dell'Inter costringeva il Napoli a giocare palla dietro per stanare l'avversario che rimaneva nel suo atteggiamento di prudenza. Se il Napoli giocava meglio a destra, sul lato opposto Mario Rui non tentava mai di affondare preferendo toccare palla dietro a Koulibaly che faceva ripartite l'azione azzurra. Mario Rui ha tentato un solo cross in tutta la partita.
Nel secondo tempo, l'Inter giocava più alta costringendo il Napoli ad abbassarsi. Calava la vena di Fabian Ruiz e il Napoli non aveva più il motore al massimo dei giri. Da un rinvio di Manolas, raccolto da Eriksen, nasceva il pareggio interista siglato dal danese (55') con una rasoiata bassa.
La partita passava nei piedi dell'Inter col Napoli che rifiatava. Ora Hakimi si faceva vedere di più con gli sprint a destra. Conte schierava a sinistra Perisic (68' per Darmian) per avere il dominio sulle fasce. Ma nè Hakimi, nè Perisic sfondavano. Gattuso inseriva Mertens per Osimhen (74') provato dalle continue corse per opporsi alla costruzione dal basso dei difensori interisti.
C'era il pericolo che un'Inter più fresca di energie potesse schiantare il Napoli in difficoltà. Conte aggiungeva Sanchez (75' per Lautaro Martinez), ma, proprio mentre il match sembrava orientarsi dalla parte dell'Inter, il Napoli aveva una fiammata e tornava in avanti alleggerendo la pressione interista.
Politano piazzava una gran palla che andava però a colpire l'incrocio sinistro di Handanovic (79'), poi per un dubbio intervento di De Vrij su Zielinski in area anche il Var convalidava la decisione dell'arbitro che non aveva giudicato fallosa l'azione del difensore dell'Inter.
Si andava verso gli ultimi dieci minuti della partita (più 4' di recupero) con l'ansia tutta azzurra di tenere in piedi il match. L'inserimento di Gagliardini per Eriksen (84') faceva capire che anche l'Inter era disposta a "tenere" il pareggio schierando un centrocampista difensivo al posto di un centrocampista d'attacco.
Si avvicendavano altre sostituzioni (88' Elmas per Zielinski, 91' Bakayoko per Fabian Ruiz e Hysaj per Politano), ma cambiava nulla. L'Inter gradiva il pareggio. Il Napoli, senza più le risorse di gioco del primo tempo, al pareggio si adagiava. L'avversario era di grosso calibro, una macchina da guerra come l'Inter viene definita, e il pari poteva star bene soprattutto dopo la sconfitta della Juve a Bergamo col Napoli che ora è a 60 punti e la Juve a 62.
Si rigioca giovedì (la Lazio a Fuorigrotta), la Juve affronterà il Parma, c'è Roma-Atalanta. Ieri il Milan ha battuto il Genoa (2-1) e si mantiene alto al secondo posto. Per la qualificazione Champions la lotta è ancora viva.
BILANCIOGli ultimi 14 anni dell'Inter a Napoli. La vittoria dell'anno scorso (3-1), otto sconfitte, cinque pareggi. Le vittorie del Napoli dal 2007-08: 1-0 (Zalayeta), 1-0 (Zalayeta), 1-0 (Lavezzi), 3-1 (tripletta di Cavani), 4-2 (Higuain, Mertens, Dzemaili, Callejon), 2-1 (doppietta di Higuain), 3-0 (Zielinski, Hamsik, Insigne), 4-1 (Zielinski, Mertens e doppietta di Fabian Ruiz).
SCUDETTI L'Inter a briglia sciolta verso il diciannovesimo scudetto della sua storia. I campionati vinti: 1910; 1920; 1930, 1938 e 1940 con Meazza; 1953 e 1954 (Lorenzi, Skoglund, Nyers); 1963 (Burgnich, Facchetti, Suarez, Corso, Mazzola); 1965 e 1966 (Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Peirò); 1971 (Boninsegna); 1980 (Altobelli, Beccalossi); 1989 (Zenga, Bergomi, Matthaeus, Serena, Ramon Diaz); 2006 (primo dei tre scudetti consecutivi di Roberto Mancini con Zanetti, Veron, Figo, Mihajlovic, Adriano); 2007 (Ibrahimovic, Crespo); 2008 (Maicon); 2009 (primo dei due scudetti consecutvi di Mourinho, in squadra Balotelli); 2010 (Sneijder, Eto'o, Pandev).
SANDROCCHIO Ode per Sandro Mazzola, il figlio di Valentino capitano del Grande Torino. Sandro il più gentile e affabile degli interisti. Mazzola un nervoso levriero, un elettrico spirito, un centravanti guizzante, il dribbling speciale, i gol da manuale. Ballò due danze infinite davanti alle difese stupite degli ungheresi del Vasas e degli svizzeri a Berna. Avversari saltati, dribblati, evitati, pallonetti, la sua rumba a tacchetti. In una sera viennese due gol ai “merengues”, l’orgoglio madrileno schiantato sul terreno della finale europea. Tra i difensori spagnoli Sandrocchio serpente piumato. Vent’anni di vita interista. Si fece crescere il baffo perché il fisico sottile di magro attaccante assumesse sembianze di un sacripante.
CHAMPIONS Negli ultimi dieci anni, si sono qualificati per la Champions la Juventus (9 volte), il Napoli (6), la Roma (5), l'Inter (4), il Milan (3), l'Atalanta (2), la Lazio (2).
NAPOLI-INTER 1-1 (1-0)
NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz (91' Bakayoko), Demme; Politano (91' Hysaj), Zielinski (88' Elmas), Insigne; Osimhen (74' Mertens).
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen (84' Gagliardini), Darmian (68' Perisic); Lukaku, Lautaro Martinez (75' Sanchez).
ARBITRO: Doveri (Roma).
RETI: 36' autogol Handanovic, 55' Eriksen.
SERIE A – 31ª GIORNATA
Crotone-Udinese 1-2, Sampdoria-Verona 3-1, Sassuolo-Fiorentina 3-1, Cagliari-Parma 4-3, Milan-Genoa 2-1, Atalanta-Juventus 1-0, Bologna-Spezia 4-1, Lazio-Benevento 5-3, Torino-Roma 3-1, Napoli-Inter 1-1.
CASSIFICA75 Inter; 66 Milan; 64 Atalanta; 62 Juventus; 60 Napoli; 58 Lazio; 54 Roma; 46 Sassuolo; 41 Verona; 39 Sampdoria; 37 Bologna; 36 Udinese; 32 Genoa e Spezia; 30 Fiorentina, Torino, Benevento; 25 Cagliari; 20 Parma; 15 Crotone.
*Lazio e Torino una partita in meno.