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Ciro chiama, Lorenzo risponde
l’assist d’oro al compare del gol
di Mimmo Carratelli (da: Il Mattino del 15.10.2017)
Ciro chiama e Lorenzo risponde. Da Torino a Roma corre l’intesa fra Ciro Immobile e Lorenzo Insigne, i due compari che facevano scintille nel Pescara di Zeman, 48 gol in due nell’anno della promozione in serie A (2012).

Il primo atterra la Juve nella partita del pomeriggio, il secondo infila la Roma allo spiedo all’ora di cena.

Insigne, uomo-squadra all’Olimpico. È dappertutto. Copre l’intera fascia sinistra, arretra, avanza, si allarga, si accentra.

Il possesso-palla del Napoli stordisce la Roma al punto che, in area, dopo la penetrazione di Mertens, è De Rossi che dà a Lorenzo la palla del gol.

Fioccano i numeri di gloria: centesimo gol in carriera, primo gol alla Roma, duecentesimo gol del Napoli di Sarri. Lorenzo, naturalmente il magnifico. I duetti con Hamsik sono da duo vocale e strumentale.

Dice Amleto se sia più nobile d’animo sopportare i posticipi o prendere l’armi contro gli anticipi. La sfida ad alta quota fra Napoli e Juventus si gioca spesso sfalsata per lo spezzatino delle partite (il cielo in una distanza, direbbe Gino Paoli).

Chi danneggia chi giocando prima e chi soffre chi giocando dopo? Matematici e sofisti non hanno dato mai una risposta.

Nel sabato del villaggio pallonaro, mentre il Napoli è ancora a cena, la Juve giace nel suo stadio.

Alle 18,25 il gol di Douglas Costa porta avanti i bianconeri in classifica (Juve 22, Napoli 21). Ma, nella ripresa, Ciro Immobile disintegra con una doppietta la squadra di Allegri.

Alle 19,03 il pareggio (Napoli 21, Juventus 20) e alle 19,09 il rigore del sorpasso (Napoli 21, Juventus e Lazio 19).

Allo Juventus Stadium il dramma bianconero si conclude col palo di Dybala alle 19,47 e il rigore di Dybala parato da Strakosha alle 19,53.

Un’ora e 32 minuti dopo, il Napoli scende in campo all’Olimpico. La Lazio gli offre su un piatto d’argento l’occasione di una fuga.

Se batte la Roma, il Napoli porta a 5 lunghezze il vantaggio sulla Juventus.

Non tremano le gambe agli azzurri per l’impresa da centrare. Perché il Napoli è padrone del suo gioco, perché non è più la squadra avventata tutta corsa e attacco, perché ora la squadra di Sarri ha personalità e sicurezza. Sa come gestire le partite.

E, al culmine di una superiorità netta, Insigne sulla palla di De Rossi (un rimpallo-assist) fa tutto in un amen, stop e tiro in fondo alla rete. Il gol che decide la partita.

Così Lorenzo, nell’aspra partita all’Olimpico, ha raccolto l’assist di Immobile da Torino e ha spinto il Napoli cinque punti davanti alla Juventus.

Nel gioco degli anticipi e dei posticipi, al Napoli porta bene giocare prima della Juventus, ma complessivamente non fa differenza.

Nel campionato scorso, il Napoli ha giocato 20 volte prima della Juve (48 punti: 15 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte) e 14 volte dopo la Juve (33 punti: 10 vittorie, 3 pareggi, 1 sconfitta).

In percentuale, il Napoli ha fatto bene anche giocando dopo la Juve. Ieri, poi, ha fatto benissimo.

Dalla prossima sino al venerdì 1 dicembre di Napoli-Juventus, la squadra di Sarri giocherà tre volte prima dei bianconeri (Napoli-Inter, Napoli-Milan, Udinese-Napoli), la Juve solo una volta prima degli azzurri (Milan-Juventus).

Intanto, il filosofo Acciughina sentenzia che è più facile essere belli che vincere, tesi puramente accademica smentita da un Napoli bello e vincente.

Da qui un certo fastidio torinese per l’eleganza del riccio napoletano e il nervosismo della zebra.

Però, non c’è tempo di respirare. Azzurri già in viaggio per la Champions nell’altra metà del cielo di Manchester contro i ricchi calciatori stipendiati dagli sceicchi Mansur Al Nayan (patrimonio di 1,42 miliardi di dollari) e Khaldoon Al Mubarak che nove anni fa comprò per 210 milioni di sterline il Manchester City cantato dagli Oasis ma sull’orlo del fallimento.

Martedì Manchester City-Napoli, Sarri contro Guardiola. Sei anni fa, Mazzarri fece 1-1 con gol di Cavani.

Ieri pomeriggio, il City leader assoluto in Premier ha preso a pallate lo Stoke (7-2, possesso-palla 83 per cento nel primo tempo, 79 per cento totale, 871 passaggi contro 227).
15/10/2017
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