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La Givova Flor do Cafè resiste 26 minuti, poi deve arrendersi
di Mario Triggiani
Non si poteva far di più. Questo l'unico pensiero che serpeggia nell'ambiente napoletano. Impossibile per una squadra che ha potuto contare su solo quattro giocatori "di rotazione", oltre che ai ragazzini dell'Under 19, volere ottenere qualcosa più dell'onore delle armi contro una squadra che è apparsa decisa a far sua la gara come Casale Monferrato.

Malaventura è out per la frattura al dito della mano, Brkic è tornato a casa dopo l'ennesimo ritardo nei pagamenti. Così a partire in quintetto, con Traini, Sabbatino, Ganeto ed Alleegretti, è il semi-esordiente Traballesi.

La gara parte subito male per Napoli, che si ritrova ben presto a dover affrontare uno svantaggio in doppia cifra. Casale abbassa le percentuali dall'arco, e così gli azzurri tornano in partita grazie alle perfette esecuzioni degli schemi ed ai pochissimi errori dalla lunetta.

Napoli resta in partita anche nel secondo tempo, grazie alle scorribande di Traini e Sabbatino ed il tanto lavoro sporco di Ganeto sotto le plance. Le energie cominciano però a scarseggiare e sul finire del quarto due triple consecutive di Casale scavano il varco decisivo tra le due squadre.

Gli ultimi minuti sono caratterizzati dalla solita standing ovation del pubblico napoletano nei confronti di una squadra che ancora una volta ha gettato il cuore oltre l'ostacolo conquistando la tifoseria nonostante la sconfitta per 76-62.

Per l'ennesima volta la gara passa in secondo piano per l'Azzurro Basket Napoli. La cosa importante in questo periodo è affrontare i problemi societari più volte annunciati come in via di risoluzione ma che invece puntualmente turbano le settimane della pallacanestro napoletana.

Ancora non sono stati risolti i lodi presentati dagli ex atleti ed inoltre anche i pagamenti di quelli attualmente sotto contratto non sono stati effettuati, come il rifiuto di Brkic di giocare ha dimostrato.

Solo una volta che Napoli avrà saputo liberarsi di tutti i discorsi extra-cestistici si potrà tornare a parlare di un futuro per la pallacanestro partenopea.
1/3/2015
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