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Recensioni
La mia ombra è tua
di Giovanna D'Arbitrio
Senza dubbio innegabile il costante legame tra cinema e letteratura, pur essendo due arti distinte, un rapporto in cui il rischio di confronto è sempre presente. E comunque venga giudicato il suddetto film rispetto all’omonimo libro, esso ha il merito di riportarci alla memoria una parte del nostro passato insieme ad un inevitabile confronto tra generazioni.

Presentato al Taormina Film Fest 2022, il film La mia ombra è tua, di Eugenio Cappuccio, è tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Nesi che ha contribuito alla sceneggiatura insieme a Laura Paolucci e allo stesso Cappuccio.

Il libro viene così presentato dalla casa editrice La Nave di Teseo: “È una storia, questa. Una storia d’amore. Iniziata quarant’anni fa, e mai finita. Ed è anche la storia d’un viaggio nell’Italia del 2019, epico e comico, ebbro e stupefatto, sventatissimo, intrapreso su una Jeep del 1979 senza né tetto né sportelli né parabrezza da Emiliano De Vito, un ventiduenne appena laureato summa cum laude in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi, lo scrittore d’un solo libro, pubblicato nel 1995 e accolto da un successo planetario che lo convinse a rinchiudersi in una casa colonica sopra Firenze e non farsi più vedere da nessuno, e non pubblicare più neanche una parola.
E mentre questi due antieroi se ne vanno litigando - troppo distanti le loro generazioni e visioni del mondo, troppo diversi i destini - verso Milano e la fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, dove il Vezzosi ha incomprensibilmente accettato di tenere un discorso, infrangendo un silenzio durato un quarto di secolo, l’attenzione d’un mondo impazzito si riversa su di loro, e i social convinceranno l’Italia a fermarsi per ascoltare in diretta il Vezzosi, “l’unica risorsa e l’ultima speranza”, mentre fa i conti col suo e col nostro passato, e soprattutto con l’immenso, pericoloso potere della nostalgia che attanaglia e stringe forte - troppo forte - il presente e il futuro di questo nostro paese perso nel ricordo di sé, e governato dai demagoghi peggiori.
Dopo quindici anni da L’età dell’oro, Edoardo Nesi torna in libreria con La mia ombra è tua e firma il suo romanzo migliore: il racconto d’una passione incontenibile, e d’un giorno che “vale una vita intera”.


Il film di Eugenio Cappuccio, in effetti, non si distacca molto dal libro nel raccontare la storia dei due personaggi principali: il venticinquenne Emiliano De Vito (Giuseppe Maggio) orfano di padre, brillante neo laureato in Lettere antiche, scoprendo ben presto che il “suo pezzo di carta” non ha molto valore, accetta il ruolo di assistente dello scrittore Vittorio Vezzosi (Marco Giallini) autore di un unico romanzo di successo, "I lupi dentro".

In effetti si è verificato che un'influencer, Carlita Cosmay, abbia chiesto un sequel insieme ai suoi sette milioni di followers, ma Vezzosi odia i social e non intende scrivere alcun sequel. L’editore affida pertanto ad Emiliano il compito di spronarlo a far tutto ciò e infine Vittorio accetta di tenere un discorso, dopo un silenzio durato più di vent'anni.

In una sorta di road movie, i due intraprendono un rocambolesco viaggio attraversando l'Italia con una vecchia jeep per giungere a Milano, alla Fiera-mercato degli anni ’80 e ’90 dove li attende Milena (Isabella Ferrari), il grande perduto amore dello scrittore, nonché una gran folla incuriosita.

Notevoli regia, sceneggiatura, fotografia di Valerio Evangelista, musiche di Vincenzo Lucarelli.
Tra i film del regista ricordiamo: Volevo solo dormirle addosso (2004), Verso la luna con Fellini (2006) - Documentario, Uno su due (2007), Se sei così ti dico sì (2011), Fellini fine mai (2019) - Documentario.

Ecco il trailer del film:
https://www.youtube.com/watch?v=qFj7jlwbS2Y
2/7/2022
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