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Approfondimenti
Perché si dice…
di Paola La Nave
“Fare fiasco”
Questa espressione, con il significato di “fallire clamorosamente” in particolare con riferimento ad uno spettacolo teatrale, cinematografico o musicale, trae la sua origine proprio dal mondo del teatro.
Si riferisce infatti ad un monologo recitato al pubblico da Dominique, al secolo Domenico Biancolelli (1636-1688), un attore bolognese della Commedia dell’Arte, noto a Parigi come uno dei più grandi Arlecchino della storia.
Una sera egli presentò un monologo che aveva per tema un fiasco: ebbene, contro ogni previsione il pubblico non rise affatto e restò talmente scontento dello spettacolo, che da quel momento “il fiasco” divenne sinonimo di un rovinoso fallimento.

“Sparare a zero”
“Sparare a zero” su qualcuno significa attaccarlo con grandissima violenza verbale senza preoccuparsi minimamente delle relative conseguenze.
Questo modo di dire trova la sua origine nel gergo militare. In una battaglia dei secoli scorsi i soldati addetti ai cannoni o ai mortai dovevano regolare precisamente l’angolo formato dalla canna dell’arma con il terreno; questo angolo era uguale a zero quando il nemico era molto vicino, e a quel punto, sparando, c’era il serio pericolo di colpire, oltre al nemico, anche le proprie truppe avanzate.
Tale pericolo era ritenuto però secondario rispetto all’urgenza di fermare il nemico. In pratica, per ottenere la vittoria, non si pensava affatto che si sarebbero potuti sacrificare anche i propri soldati.

“Fare la siesta”
Il termine “siesta” appartiene alla lingua spagnola e deriva dal latino “sexta”, intesa come ora del giorno; infatti nella Roma antica l’ ”hora sexta” corrispondeva al nostro mezzogiorno ed è proprio a quell’ora, dopo il pranzo che, chi può, si concede la siesta.
Questo termine ci riporta alla mente l’immagine dei messicani addormentati accovacciati a terra, nei pomeriggi caldi ed assolati, al riparo dei loro grandi sombreri.

“Essere al verde”
In passato si concedevano gli appalti per i servizi di pubblica utilità mediante un’asta pubblica, all’inizio della quale il banditore accendeva una candela che aveva la parte inferiore di colore verde. Quando la candela, consumandosi, arrivava alla parte verde, non potevano più essere fatte offerte. Da qui l’espressione “essere al verde”, che oggi si usa per indicare la mancanza di denaro.

16/1/2017
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