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A Danilo Di Tommaso il premio "Carlo Iuliano"
di Adriano Cisternino
Il vecchio Napoli dei tempi di Vinicio e Ferlaino, di Moggi e di Francini, da Abbondanza a Maradona (Hugo), si è ritrovato alla Canottieri Napoli per il “Memorial Carlo Iuliano”, premio giornalistico giunto quest'anno alla terza edizione ed intitolato al giornalista napoletano scomparso nel febbraio 2013, storico capo ufficio stampa del Napoli e giornalista Ansa per oltre 30 anni.

Il premio è stato assegnato a Danilo Di Tommaso, responsabile della comunicazione del Coni.

Cerimonia suggestiva nel salone dei trofei del circolo giallorosso e densa di affettuosa partecipazione intorno alla vedova Anna, in prima fila, a cominciare dal presidente del circolo Edoardo Sabbatino, impeccabile padrone di casa.

Cerimonia aperta dalla figlia di Carlo, Raffaella Iuliano, giornalista professionista, che ha voluto ricordare la figura del padre, al quale è intitolata la tribuna stampa del San Paolo, con un video nel quale erano rappresentati molti degli innumerevoli personaggi del Napoli attraversato da Carlo Iuliano, a cominciare da Diego Maradona, e poi Ottavio Bianchi, Omar Sivori e tanti altri.

Alla cerimonia, organizzata da Franco Campana, amico storico di Carlo, e condotta dal giornalista Umberto Chiariello, sono intervenuti numerosi ex-azzurri e campioni della Canottieri di altre discipline come Gigi Mannelli, oro olimpico della pallanuoto a Roma '60, e giornalisti che con Carlo hanno lavorato per anni, compreso lo stesso “premiato” Danilo Di Tommaso che ha raccontato come proprio collaborando con Carlo Iuliano da giovanissimo “apprendista” ha iniziato la sua carriera giornalistica.

È intervenuta anche la signora Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso morto in seguito all'agguato di Roma prima della finale di coppa Italia 2014 Napoli-Fiorentina.

In tanti hanno ricordato Carlo Iuliano raccontando aneddoti legati alla sua lunga attività nel Napoli ed alla sua straordinaria abilità di mediare nel difficile rapporto tra società e giornalisti.

A cominciare da Corrado Ferlaino che ha ricordato: “Appena assunsi la presidenza del Napoli pensai: questo lo caccio subito. Ebbene, è rimasto con me per 33 anni!”.

E poi Luiz Vinicio, il vecchio “leone di Rio”, che ha ricordato come: “l'intervento di Carlo evitò che mi dimettessi nell'estate del 1973, appena arrivato al Napoli da allenatore, dopo la prima amichevole, nel ritiro del Ciocco, per alcune incomprensioni con la squadra”.

E Luciano Moggi, che ha spiegato perchè Carlo Iuliano, più che un capo ufficio stampa, era un dirigente a tutto tondo, in grado di risolvere situazioni anche incresciose che coinvolgevano la società: “Quando c'era lui con la squadra io ero tranquillo”.

E poi Giovanni Francini, il difensore mancino che col Napoli giocò in Coppa Campioni, e poi Sandrino “Sivorino” Abbondanza, e Hugo Maradona, tutti concordi nel riconoscere che Carlo “ha sempre saputo difendere gli interessi del Napoli senza mai dimenticare di essere un giornalista”.

E l'astrologo Riccardo Sorrentino che Carlo interpellava nei momenti difficili per sdrammatizzare momenti un po' pesanti.

E l'attuale medico sociale, dottor Alfonso De Nicola, in rappresentanza del Napoli di oggi.
13/10/2015
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